Storia
L'esistenza di Fattoria Resta è documentata fin dal 1236. La villa esistente (di fronte a casa nostra dall'altra parte del cortile) è stata costruita nel cinquecento, come dimostra la dicitura visibile sotto la grondaia: "E IO BIAGIO CICIERANI FATTORE E IO M° MARTINO DEL NERO FECE ANNO 1575". Nella cantina della villa un'altra iscrizione datata 1573 loda il buon vino del posto.La villa principale è stata costruita nello stile tardo-rinascimentale del manierismo, con una sequenza di archi pieni in quella che era originariamente una loggia aperta sul primo piano che contrasta con gli archi abbassati del piano terreno, contribuendo a conferire un tocco di dinamismo alla costruzione.
Per capire il contesto storico della costruzione, basta guardare la collina di Montalcino che domina il paesaggio a sud della fattoria e pensare alla resistenza eroica dei repubblicani senesi che vi si rifugiarono dopo la caduta della loro città ai fiorentini, vivendo sotto l'assedio nella fortezza della cittadina per quattro anni tra il 1555 e il 1559. L'esercito fiorentino utilizzò il villaggio di Buonconvento come base. Ma al momento della costruzione della villa a Fattoria Resta la fame e la distruzione di questa guerra erano ricordi ormai lontani, in una nuova era di prosperità sotto il vincitore Cosimo de'Medici.
Storicamente Fattoria Resta era al centro di tutta la zona del crinale di Resta e di quello retrostante. I padroni di tutte queste terre abitavano nella villa e negli altri poderi abitavano i mezzadri, che davano metà di tutto quello che producevano ai padroni come affitto. I contadini molto probabilmente trasportavano la loro uva alla Fattoria per fare il vino, e le loro olive per fare l'olio, nelle costruzioni annesse alla Fattoria, portandone poi la metà a casa e lasciando l'altra metà ai padroni.
I padroni della Fattoria avrebbero poi venduto i prodotti non destinati al loro consumo familiare ai commercianti di Siena, a solo 25 km di distanza, sulla Via Franchigena, gia' conosciuta come la Via Cassia di costruzione Romana, diventata una strada importantissima per pellegrini diretti a Roma dall'Italia del nord, dalla Svizzera e dalla Germania.
Il villaggio di Buonconvento si sviluppò nel medioevo sulla via Franchigena in un punto dove i pellegrini spesso dovevano fermarsi ad aspettare che le acque del fiume Ombrone si abbassassero per poter guadare il fiume. Nel primo duecento i commercianti cominciarono a mettere su bottega sul luogo per fornire di viveri i pellegrini, e la costruzione del ponte sul fiume Ombrone nel 1359 - 1360 dette ulteriore impulso allo sviluppo del paese. Nel 1366 i Senesi costruirono le mura per la difesa di Buonconvento dato l'importanza del paese come avamposto per la difesa della loro città.
Da Carlo Magno in poi infatti imperatori e re avevano percorso la via Franchigena, diretti a Roma per rendere omaggio alla tomba di San Pietro o per ricevere solennemente la corona dal Papa. Buonconvento è conosciuto per un episodio singolare nella sua storia: l'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo, nel quale Dante aveva posto invano le sue speranze per un futuro migliore, vi morì nel 1313. La leggenda narra che gli abbiano avvelenato l'ostia, ma è più probabile che sia stata una morte naturale (febbri malariche). Dante nella sua Divina Commedia (Inferno, Canto X) ha reso particolarmente famoso anche un episodio precedente avvenuta nella campagna senese lungo il fiume Arbia, non lontano da Buonconvento, cioe' la sanguinosa battaglia (1260) di Montaperti (esiste un monumento commemorativo su di un colle sovrastante la pianura) in cui si sfidarono fieramente il comune guelfo di Firenze e le forze ghibelline (tra cui senesi e fiorentini esuli ghibellini) capeggiate dalla grande personalita' di Farinata degli Uberti, ammirato e immortalato dal grande poeta nonostante le divergenze politiche.
Tra il seicento e il settecento un altro tipo di viaggiatore comincia ad apparire sulla via Franchigena che passa per Buonconvento: l'intellettuale facoltoso proveniente dalla Gran Bretagna o dai paesi del nord che concludeva sempre in Italia il "gran tour" alla ricerca della bellezza naturale e artistica e del folclore locale. Il viaggiatore del gran tour passava da Firenze e Siena prima di dirigersi verso Roma, passando quindi obbligatoriamente per Buonconvento. Montaigne ha mangiato e passato la notte a Buonconvento nel 1580 e si è stupito per la quantità di traffico incontrato sulla strada per Roma. Lo scrittore scozzese Tobias Smollet ha avuto una piccola avventura a Buonconvento nel 1765, di cui si legge alla pagina 241 dei suoi Viaggi attraverso la Francia e l'Italia consultabile nella nostra libreria. Dieci anni più tardi, il Marchese De Sade trovò ugualmente insoddisfacente la sua sistemazione a Buonconvento, lamentandosi di un albergo "odioso" ma senza precisare se l'aggettivo si applicava al cibo, alla camera o a tutti e due. La situazione era migliorata, però, in tempo per l'arrivo di Charles Dickens, che a Buonconvento ha potuto godersi una bella cena a base di minestrone, pollo, cacciagione e formaggio.
Fattoria Resta era ormai diventata proprietà del Conservatorio del Refugio, un istituto di beneficenza di Siena. La documentazione nell'Archivio di Siena dimostra che l'istituto fu proprietario della Fattoria almeno dal 1787 al 1923. Fondato nel 1580 per assistere povere ragazze orfane, l'istituto più tardi fu unito all'Ospedale di Monna Agnese, fondato nel 1260 come ospedale per ragazze madri e per vedove madri che più tardi allargo' il suo scopo alla istruzione di ragazze provenienti da famiglie sia ricche che povere. I padroni di terreni nella zona arricchirono l'istituto con donazioni e lasciti. Istituti di beneficenza di questo genere erano spesso proprietari di fattorie nella campagne senese dalle quali ottenevano prodotti agricoli che usavano per alimentare i poveri da loro assistiti e per la vendita come fonte di reddito.
A Fattoria Resta potrete vedere lo stemma di Monna Agnese, una M con una croce, sulla facciata della villa principale affacciata sulla strada, insieme al saraceno e al serpente dello stemma della famiglia Saracini, una della più importanti famiglie Senesi.
Lo stemma sulla facciata della nostra casa che dà sul cortile e' della famiglia Tolomei; ne potrete vedere altre simili in Piazza Tolomei a Siena. É probabile che esponenti di queste famiglie nobili fossero direttori dell'istituto che era proprietario della Fattoria.
L'esistenza della chiesa a Fattoria Resta è documentata dal 1236, anno in cui, in data 24 maggio, un certo Bernardo procuratore del podestà di Siena prestò giuramento davanti a testimoni nella chiesa di San Giovanni a Resta. Sopra l'altare della cappella a Resta c'era una volta una Madonna col Bambino, San Giuseppe e Due Angeli del pittore senese del '400 Sano di Pietro. La presenza del quadro a Resta è testimoniato dal catalogo di Francesco Brogi del 1862. Nel 1916 il quadro fu portato a Siena alla Chiesa di San Raimondo al Refugio, la chiesa del Conservatorio del Refugio, che era proprietario di Fattoria Resta. Nel 1952 il quadro fu rubato, e ricomparse sul mercato antiquario nel 2007 all'interno di un catalogo d'asta di Sotheby's. Solo nell'agosto del 2012 la Madonna di Resta è tornata di proprietà della Fondazione Conservatori Riuniti di Siena, dove rimane tutt'ora nella sagrestia della Chiesa di San Raimondo al Refugio, vicino a Porta Romana a Siena. Una riproduzione fotografica come quella che appare in questa pagina è in mostra sull'altare della cappella di Resta. La fotografia a sinistra invece è di Lombardi, fotografo di Siena, scattata tra il 1906 e il 1928, e dimostra come i fedeli di Resta avevano onorato la Vergine e il Bambino con corone e collane di perle.
Tornando alla storia della fattoria propria, tra l'ottocento e il novecento l'agricoltura locale è stato rinnovato con un'organizzazione più efficiente e l'introduzione della mezzadria. É a quest'epoca che risalgono gli ultimi lavori di ristrutturazione e rinnovamento dei locali della fattoria. La cappella esistente è di stile neoclassico ed è probabile che sia stata rinnovata nel primo ottocento. La targa sopra la nostra porta è del 1831, ma l'esistenza della nostra casa prima di questa data è dimostrata dalla cartina di Resta datata 1819 del catasto di Siena che potrete vedere esposta sulla nostra parete. Nel 1831 la casa è stata sostanzialmente rinnovata, probabilmente convertita da locale annesso della Fattoria, forse frantoio, ad abitazione del fattore.
Il pian terreno era originariamente destinato agli animali domestici. Alla fine della seconda guerra mondiale una stanza nella costruzione è stata utilizzata come scuola per i bambini provenienti dalle campagne intorno a Resta, fino alla chiusure delle scuole rurale nel 1965 in seguito all'avvento di automobili e scuolabus sui quali i piccoli allievi venivano trasportati in scuole nella sottostante pianura. Ogni tanto qualche sconosciuto di una certa età si ferma davanti alla nostra casa e si lascia andare a nostalgici ricordi della casa dove ha frequentato la scuola negli anni del dopoguerra.
[aggiornato al 18 Agosto 2013]